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Addio ai resi gratuiti?

  • Immagine del redattore: Fresh Fashion
    Fresh Fashion
  • 4 gen 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Sembra che con l’arrivo del nuovo anno anche l’Italia dovrà salutare i tanto comodi resi gratuiti per gli acquisti online. In particolare Abercrombie, Zara, H&M, ASOS ed Amazon hanno deciso di cambiare le carte in tavola per evitare ordini esagerati che contengono, ad esempio, lo stesso articolo di diverse taglie per provarle tutte e poi sceglierne solo una da tenere, tutto senza lasciare la comodità della propria casa.




Secondo un articolo del New York Post l’81% delle aziende estere stanno aderendo all’iniziativa ed aggiungendo un supplemento a coloro che vogliono restituire ciò che acquistano online.

Lo stesso colosso degli e-commerce, Amazon, ha deciso di applicare un supplemento di 1$ per tutti gli utenti che decidono di effettuare un reso nel territorio statunitense. In Inghilterra invece è stato Zara il primo ad applicare un addebito pari a 2,2€ per coloro che intendono rendere un capo online. Mentre alcuni dei brand d’abbigliamento già citati hanno scelto di far pagare il reso in caso avvenga in un punto di ritiro esterno all’azienda stessa, come in potrebbero essere in Italia i numerosi punti Poste.




Le motivazioni principali di questa scelta sono ovviamente economiche: analizzando i dati della National Retail Federation solamente nel 2022 negli Stati Uniti circa il 17% degli ordini totali è stato reso, per una spesa pari a 741,3 miliardi di euro. Inoltre, secondo un’indagine della società di servizi di vendita Inmar Intelligence, gli e-commerce spendono circa 27 dollari per coprire le spese di reso di un articolo che ne costa 100.

Le ragioni, però, non sarebbero solo quelle economiche, ma anche ambientali. Le società di trasporti in caso di reso, infatti, non devono soltanto coprire la spedizione per raggiungere l’indirizzo del consumatore, ma anche percorrere il tragitto nel senso inverso, raddoppiando quindi le emissioni di carburante necessarie allo spostamento del pacco, ormai indesiderato.


Articolo di Giulia Longhi

 
 
 

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