Dal fast fashion al mercato circolare: la piattaforma pre-owned di Zara.

La piattaforma second-hand del colosso spagnolo Zara approda in Italia, si tratta di un progetto che è originario nel Regno Unito nell’ottobre 2022, dato l’enorme successo riscosso si è espanso in 15 Paesi Europei tra cui l’Italia, con l’obbiettivo e la volontà di liberarsi dall’etichetta di fast fashion. Una delle sfide del settore tessile è quello di allungare la vita utile dei capi per questo è stato creato Zara pre-owned, il brand si vuole impegnare nei riguardi di un modello di business più sostenibile, permettendo ai clienti di riparare, rivendere o donare abiti usati. 

“I capi più sostenibili sono quelli che possiedi già” come si legge sul sito del brand. I vestiti possono quindi essere consegnati negli store e  pagando una commissione per il servizio verranno riparati nei laboratori e resi entro dieci giorni lavorativi. Per il servizio di rivendita si dà la possibilità al cliente di rivendere i propri capi di Zara o acquistare articoli di seconda mano affinché duri di più il ciclo di vita.  L’ultimo aspetto è il pre-owned un servizio che prevede la possibilità di effettuare una donazione del proprio abbigliamento tramite ceste di deposito posizionate all’intero degli store. In questo caso ogni indumento può venire da qualsiasi brand e una volta “raccolti” vengono consegnati a organizzazioni locali che li classificano in base al loro stato e alla loro qualità, successivamente i prodotti vengono donati a persone bisognose o venduti in negozi di seconda mano o riciclati. I proventi vengono utilizzati per finanziare i progetti sociali di organizzazioni come la Caritas e la Croce Rossa. 

La novità introdotta dal marchio Inditex è disponibile tramite gli store, il sito web e l’app, a partire dal 12 Dicembre, inoltre il brand esprime la sua volontà di espanderlo in tutti i mercati strategici entro il 2025 con l’obiettivo di allungare la vita utile dei capi. 

Articolo di Giorgia Ferri