Intervista a Pierluigi Santoro
- Fresh Fashion
- 27 dic 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Pierluigi è un giovane designer nato a Catania nel 1999, e diplomato all’accade- mia di belle arti di Catania nel 2022. Ha la forte capacità di comunicare attraverso l’abbigliamento la propria personalità, in coerenza tra corpo e mente, valorizzandone al massimo i dettagli. Si sta affermando nel mondo della moda con le sue straordinarie creazioni, innovative e fresche grazie l’utilizzo di nuove tecniche applicate ai tessuti.

1 Come e quando nasce l’amore per il mondo della moda?
L’ amore per L’ARTE DEL FARE MODA, non si palesa chiaro e definito sin da subito, si manifesterà tale un po’ più tardi. La parvenza del potere della creatività in- vece si fa avanti molto presto, da bambino le barbie di sorelle e cugine
non potevano assolutamente non avere una mia creazione di stracci e laccettirubati per casa e quando all’età di 10anni iniziai a ballare, disegnavo sempre io gli abiti delle mie performance, perché solo così potevo sentirmi me stesso.
Ed è proprio da quel momento in poiché si sviluppò in me la costante esigenza di creare e fare moda, quasi una terapia che mi permette di stare bene con me stesso e di poter- mi esprimere al massimo.Tutto questo percorso prende una piega professionale con l’inizio degli studi in accademia di belle arti di Catania e si alimenta costantemente attraverso lo studio e la ricerca, traendo ispirazione anche dalla conoscenza della storia dei grandi della moda italia- na, tra cui Versace, Valentino e schiaparelli.
2 Che cosa ricerchi in un tessuto? Cosa c’è dietro il tuo processo creativo?
Per me il processo creativo rappresenta L’IDEA iniziale, che non può assolutamente mancare. Io parto sempre da un concetto di base o da un messaggio da voler comunicare, che si ramifica in me e si sviluppa con la creazione di volta in volta, fino a dare una storia completa con il prodotto finito. È una componente che non trascuro mai, perché mi consente di crescere e di regalare una parte di me sempre nuova, sempreda scoprire.
Mi sono innamorato della moda (la vera moda), proprio per il il potere educativo e comunicativo che essa da sempre e per sempre avrà e ritengo che questo è un lusso di cui non possiamo privarci. Per tale motivo, il tessuto è sicuramente uno dei valori importanti, ma non condizionante e non sempre il principale. Il settore tessile ci offre molte soluzioni e da texstyle designer aggiungo che, con gli innumerevoli interventi che si possono effettuare, le proposte tessuti possono diventare veramente infinite e possono essere tutte utilizzate al fine di rafforzare la credibilità della proposta. Quindi è importante, ma lo è di più la tecnica o l’intervento che riesce a stravolgerlo.
“L’essenza da cogliere nella moda è tutta nel vestirsi in base a ciò che vogliamo dire senza usare le parole”.
3 Ogni collezione ha una caratteristica particolare, quali sono gli elementi fondamentali che contraddistinguono le creazioni del brand?
Il brand vuole assolutamente essere riconosciuto per i valori dell’ artigianato, le tecniche di alta sartoria adottate e la linea stilistica super moderna, che inserisce in ogni collezione proposta. In ogni singola creazione PS. Non mancheranno mai lavorazioni particolari sul tessuto o tagli cuciti come l’haute couture ci ha insegnato. La preziosità del capo è proprio dovuta a questo, tecniche di stampa o lavorazioni innovative sui tessuti di base e fogge d’abito moderne e complesse che danno possibilità di esibire una coerenza tra personalità ed estetica.
4 Qual’è il tuo rapporto con il colore? Raccontami come nasce “word to color”
Word to color nasce in una notte di fine sessione d’esami, al secondo anno accademico, in cui provando a fantasticare sulla fine del percorso prendevano vita infinite idee... tra cui questa. Proprio con la mia prima capsule collection “WORD TO COLOR” (SS- 23), nonché mia tesi di diploma di primo livello in accademia, racconto cosa per me rappresenti il colo- re. Le sue infinite sfumature, la presenza totalizzante o la parvenza astratta di quest’ultimo, è sempre in grado di suscitare emozioni e sensazioni che possono dirci infinite parole pur essendoci il silenzio intorno a noi. “Senza colori non esisterebbero sorrisi e stupore”.

La capsule ha un codice stilistico molto forte, annuncia una donna femminile, sensuale e sicura non solo di ciò che possiede ma di cosa vorrà ottenere, è forte emotivamente e mostra il suo corpo con orgoglio e potenza, vuole continuamente parlare di se... Dietro c’è uno studio teorico lungo sei mesi: ricerche, interviste e nozioni scientifiche, le quali mi hanno permesso di costruire un vero e proprio manuale educativo di come servirsi del colore per comunicare la nostra personalità in contesti importanti in cui la prima impressione è tutto! Da tenere in considerazione che in soli sette secondi circa una persona può farsi un’idea di chi siamo, che potrà modificare solo dopo 30 incontri circa!
5 Quali sono le tecniche che hai esplorato e che usi nelle tue collezzioni?
Per quanto riguarda le tecniche utilizzate per la realizzazione si tratta di lavorazioni con leggerissimo impatto sul sistema, che si estraniano dall’essenzialità della moda ecosostenibile e danno vita ad vero e proprio articolato pret a porter di lusso. Tie dye e linoleografia, tecniche già note per il loro importante percorso storico che vengono utilizzate in quest’occasione per rafforzare il concept della collezione e rendere il messaggio di “unicità” ancora più chiaro.
6 Come pensi di risaltare l’estetica di una donna per valorizzarla attraverso
le tue creazioni?
Ad oggi credo che il concetto di valorizzare l’estetica femminile, per quanto virtuoso e non proprio innovativo, sia da prendere in considerazione particolarmente. Le donne non siete più solo forme e stereotipi, avete emozioni forti che non vanno trascurate e sensazioni, anche poco percettibili, da voler suscitare. Dunque il mio stile e le mie creazioni non garantiscono soltanto un’estetica curata in ogni dettaglio, ma un look e un mood, che si ritrova in perfetta sintonia con la complessità e bellezza della proprio anima. Se per le collezioni tesso tra tessuto e spettacolarità il mio concept moda ed i miei studi, tramandando valori che si allontanano da ogni concetto di massa e conformismo, per il costumer trovo fondamentale instaurare un rapporto confidenziale e amichevole con le clienti, è obbligatoria la consulenza conoscitiva in cui si parla dell’evento in questione e del profilo da voler ottenere. Attraverso domande e dialoghi, scopro e viaggio all’interno della personalità che ho davanti, tengo in considerazione certezze ed incertezze, mi ispiro e creo “il su misura” a tutti gli effetti.
7 Cosa ti aspetti dal futuro e cosa pensi di dare in più al settore della moda?
La mia famiglia mi ha insegnato tra le tante cose, il valore del sacrificio, all’età di 6 anni viaggiavo con mio padre (commerciante) e lavoravo, aiutan- dolo come meglio potevo...
Il mio gioco d’infanzia. E chiaramente non posso immaginare un futuro senza sacrificio ed impegno per il mio lavoro, ma non mi aspetto nulla, voglio conquistarmelo, sicuramente voglio sognare e condividere i miei progetti per renderli più forti ma soprattutto per poter gioire alla realizzazione con chi dal primo giorno c’è stato. E se proprio devo dirla tutta, mi aspetto soltanto che possa essere un futuro con costante soddisfazione e crescita e che la mia creativi-tà possa essere ben ripagata con stima e fiducia. Riguardo al settore moda posso dare qualcosa di diverso sicuramente, dove possibile innovazione, sicuramente valori, alcuni anche dimenticati e poi mi piacerebbe tanto dare ARTE, ARTIGIANALITÀ, MANUALITÀ, ESCLUSIVITÀ. Ne abbiamo bisogno.

Intervista di Giorgia Ferri
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