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Da costrizione a fashion statement: il corsetto

  • Immagine del redattore: Fresh Fashion
    Fresh Fashion
  • 2 feb 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Il corsetto è stato utilizzato per diversi secoli come accessorio volto a risaltare le forme delle donne, dando al loro corpo la forma considerata migliore e desiderata dagli uomini. Ad oggi quel tipo di bustino si è evoluto, cambiando sia il modo di produrlo che di indossarlo.

Nel corso del ‘700 durante il regno di Luigi XV in Francia il corsetto perse l’importanza, lasciò spazio a indumenti più pratici e comodi, non sparì del tutto ma era meno rigido modellava e sollevava il seno, stringeva ma lasciava la vita non troppo stretta, con il nuovo suo scopo di mantenere la postura della donna dritta. I bustini in materiali rigidi furono sostituiti da una struttura priva di stecche rinforzanti, più morbidi e confortevoli, in modo da far respirare le donne. Il corsetto vittoriano tornò ad essere un accessorio molto diffuso e utilizzato, e ancora più costrittivo di prima con un’allacciatura ultra stretta. Questo modello arrivava fino ai fianchi e iniziarono a svilupparsi i primi prodotti industriali, si affermò nel corso del ‘900 quando però iniziarono a manifestarsi le prime preoccupazioni sui problemi di salute.

In seguito gli articoli prodotti erano più pratici, pensati anche per la vita quotidiana. Già nel corso del Novecento il corsetto aveva ispirato i designer francesi come Christian Dior, che ispirandosi all'eleganza del vitino da vespa aveva costruito il suo New Look del 1947; oppure Jean Paul Gaultier che, a fine secolo, negli anni Novanta, aveva trovato l'ispirazione per i costumi del Blond Ambition Tour di Madonna che lo resero famoso e riconoscibile in tutto il mondo.


Blond Ambition Tour di Madonna






















Ad oggi il corsetto è portatore di nuove visioni, che sta rientrando sempre di più nei nostri armadi, ha rappresentato per molti anni un simbolo di femminilità, per questo maison di alto profilo, come Gucci, Balenciaga e Alexander McQueen, e brand emergenti hanno riportato il corpetto in passerella, seguendo visioni ed estetiche diverse, ovviamente senza le caratteristiche di una volta, imponendo una certa costrizione implicita. La regina del corsetto è sicuramente Vivienne Westwood, la regina del punk che adottò il corsetto nelle proprie collezioni rivoluzionandone il senso, trasformandolo da simbolo di oppressione in emblema dell’emancipazione femminile, porta in passerella un corpetto, chiamato Stature of Liberty, completamente rivoluzionato e adattato alle nuove generazioni, non resta più nulla della struttura stringente ed oppressiva fatta di stecche che rendevano difficile respirare, la designer inglese lo arricchisce di inserti in lycra e zip per una vestibilità più comoda, trasformandolo in un capo non più da nascondere, ma da sfoggiare in piena vista, regalando alle donne un nuovo strumento per esprimere la loro sensualità.

La moda è ciclica e tutto torna in nuove versioni, il corsetto negli anni è stato rivoluzionato ma riprendendo l’essenza del capo. Nella nuova generazione il corsetto viene indossato di giorno e di sera e viene trasformato in nuovi prodotti come i top peplum, i quali rubano l'estetica ai corsetti vintage come il modello proposto da Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood, color oro metallizzato, il revival dei top peplum sono considerati corsetti 2.0 ma sono impercettibilmente più raffinati.



Stature of Liberty di Vivienne Westwood

Andreas Kronthaler per Vivienne Westwood


Da tempo la lingerie ha perso il suo carattere intimo, preferendo una vocazione più pubblica, il corsetto non fa eccezione, non solo perché facile da abbinare e declinare secondo qualsiasi stile, ma perché grazie alla sua struttura riesce a valorizzare ogni tipo di fisicità, indossare il corsetto nella vita di tutti i giorni può sembrare un’impresa ardua, ma la sua natura versatile ed eclettica non va sottovalutata. Il top a bustier si può portare con pantaloni baggy e oversize, in un incontro di contrasti vincente, o può andare a sostituire il classico gilet in un completo a tre pezzi, regalando un’interpretazione più audace della classica divisa da donna in carriera. Ma ricordiamo che la la moda è questione di significati: i Maneskin a Sanremo hanno indossato bustier firmati Etro a vista, sopra le camicie, per superare il binarismo di genere, non sono i vestiti a definire la nostra personalità e il nostro ruolo nella società, quindi ben venga il corsetto, se indossato per celebrare il corpo e non per assottigliarlo o plasmarlo. Il corsetto ha subito diverse trasformazioni sempre più legate a forme artistiche, e il pioniere assoluto del corsetto di metallo è stato Thierry Mugler, che già negli anni Novanta aveva evidenziato l’animo chic ed elegante del capo, trasformò uno specifico look della sua collezione Autunno-Inverno 1995/1996 in un iconico gioiello d’oro, una proposta simile l’abbiamo vista all’attrice Sydney Sweeney, che nel 2022 aveva sfoggiato una tipologia di corsetto di metallo su un lungo abito nero con collo dolcevita e dettagli cut out, il tutto frutto della cifra stilistica di LaQuan Smith.



Maneskin a Sanremo

Thierry Mugler Autunno-Inverno 1995-1996



Nel 2024 possiamo finalmente dire che il corsetto  da uomo, non è più un taboo anzi è il nuovo must have della moda maschile. All'epoca è stato scandaloso lo smoking da uomo, destabilizzando una mentalità “borghese” che non digeriva un capo maschile indossato dalla donna, ma la fine del ‘900 fu accettata come nuova idea che si è mossa sempre di più anche nei riguardi delle donne, mentre ad oggi nonostante il dissenso nei riguardi di capi femminili sui maschi viene finalmente ribaltata la situazione da Dolce e Gabbana portando nelle passerelle un capo femminile riadattato all’immaginario maschile, il gilet viene sostituito dall’iconico corsetto in un completo sartoriale, un’idea che viene mostrata agli occhi di una nuova generazione che già abbraccia questa nuova idea di eleganza spostando l’attenzione su un nuovo concetto di sensualità maschile.



Sfilata Dolce e Gabbana Uomo


Il corsetto sarà sempre un capo che subirà cambiamenti e rivoluzioni, mantenendo la sua grande storia e i significati associati.



Articolo a cura di Ferri Giorgia

 
 
 

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