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La Couture di Dior ai tempi delle Olimpiadi

  • Immagine del redattore: Fresh Fashion
    Fresh Fashion
  • 1 lug 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Per l’inverno 2024 Maria Grazia Chiuri ha preparato una collezione sotto l’influenza adrenalina di una città che si prepara all’appuntamento con i giochi olimpici a Parigi.

La designer eleva la sua visione di connessione tra moda e sport, tra pepli candidi, maglie metalliche iper leggere e costumi di paillette, “Ho voluto sperimentare come tutto questo si può riversare in una collezione di Haute Couture”.





La direttrice creativa di Dior ha più volte utilizzato lo sport per riscrivere il rapporto tra il vestito e il corpo. La collezione verte sulla mancanza della figura delle atlete nell’antichità, quando alle donne non era consentito partecipare alle gare. Chiuri parte proprio da qui per lavorare con nuovi tessuti, il jersey prima di tutti, che non appartengono alla Couture, inoltre inizia  una riflessione sul peplo (il vestito primordiale) e lo elabora attaccandolo a una canottiera anziché al tradizionale bustier degli abiti, quindi, lo rende ancora più costruito sul corpo in un rapporto che diventa veramente personale: un corpo un vestito.

Il risultato è una collezione molto Couture e molto fresca, semplice, libera da sovrastrutture. E rappresenta “una straordinaria occasione per intrecciare couture, sportswear, classicità, ribellione, l’energia collettiva, ma soprattutto valore politico del corpo femminile”.





La collezione trasmette un forte messaggio di empowerment femminile. Chiuri, da sempre attenta alle tematiche sociali e culturali, utilizza la moda come veicolo per promuovere un ideale di donna forte, indipendente e libera. Ogni capo della collezione è un tributo alla forza e alla determinazione delle donne, un invito a celebrare il proprio corpo e la propria individualità con fierezza. Le atlete pronte a gareggiare oltre i loro limiti, a conquistare il podio affermando il potere del corpo femminile. Liberato dalle corazze e avvolto da fluidi pepli, richiamo all’antichità e alla libertà politica del corpo.


Articolo a cura di Ferri Giorgia




 
 
 

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