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Vi presentiamo Sara Lecci

  • Immagine del redattore: Fresh Fashion
    Fresh Fashion
  • 13 dic 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 22 dic 2023



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Abbiamo avuto il piacere di parlare con la giovanissima e talentosa Sara, una stylist ed ex alunna dello IED, che ci ha dato una prospettiva interessantissima sul suo mondo e le sue passioni.


Com’è nata la tua passione per la moda? Perché hai scelto di lavorare nell’ambito dello styling?

Tutto in maniera molto casuale in realtà. Ho una grandissima passione per la fotografia che mi ha spinto ad informarmi sulle varie scuole da fare post liceo. Mi attirava il mondo della moda perché lo sentivo affine alla mia personalità, era tutto così dinamico e divertente ai miei occhi. E così ho scoperto lo IED, ma la scelta di frequentare il corso di Styling mi è stata suggerita da una mia ex docente che guardando le foto che scattavo mi indirizzò appunto su questo corso.


Da cosa cominci quando devi realizzare un look? C’è qualcuno a cui ti inspiri per il tuo lavoro? 

Parto dal mood che la maggior parte delle volte creo io. Mi piace la direzione artistica. Poi guardo mille sfilate e mille brand per cercare i capi perfetti e chiudo con gli accessori. No, prendo ispirazione da tutto ciò che mi circonda e da magazine internazionali.


Qual’è la sfida più grande e la più grande soddisfazione dell’essere una stylist?

La sfida più grande è “imporsi” con il cliente. Quando si ha a che fare con campagne pubblicitarie, lookbook per un cliente, è sempre molto difficile far uscire il proprio stile perché bisogna seguire le richieste del cliente e lo stile del brand. Le soddisfazioni arrivano quando hai libero sfogo sugli editoriali moda, e vedi il risultato finale esattamente come lo avevi pensato.


Molti pensano che sia semplice questo mestiere, ma puoi raccontarci cosa c’è dietro un processo creativo di uno shooting? 

Prima di tutto devi avere una tua visione, un gusto estetico, un’idea da mettere in pratica. Dopodiché si fa briefing con il fotografo per la scelta della modella, e si mandano l’email alle agenzie per richiederne una. Nel frattempo la stylist si concentra sulla ricerca outfit, e manda la richiesta ai vari Press Office o brand. Si crea una moodboard per makeup e hair, e si sceglie la location in base all’idea iniziale. Una volta presi gli abiti, scelta la modella, la location, arriva il giorno dello shooting e li accade la magia.


Cos’è per te la cosa più importante che deve avere uno stylist per avere successo nel settore?

Personalità e un suo stile che lo differenzia da tutti gli altri. Umiltà e passione sono alla base, e li do per scontato.


Quali sono i lati negativi e positivi del Fashion System?

Negativi: Ci si basa spesso e volentieri sull’apparenza senza mai andare oltre a scavare nelle persone. C’è in alcuni casi, della superficialità di fondo che da molto fastidio, ma fortunatamente non tutti sono così. Molto spesso anche il lavoro della stylist tende ad essere sottovalutato e a tratti sottopagato.

Positivi: È un mondo in continua evoluzione, niente è mai uguale al giorno prima. È un mondo magico, affascinante, fatto da tante persone con creatività pazzesca e personalità uniche, e intelligenza importante. Lavorare nel fashion system da freelance non è sempre facile, ma è bello poter organizzare il proprio tempo e dare libero sfogo alla creatività su un set senza che nessuno ti imponga dei limiti.


Pensi che fare lo stylist negli anni sia cambiato? 

Si è evoluto senza dubbio. Prima si concentrava molto sulla parte editoriale, oggi lo stylist è molto preso in considerazione per le celebrità per curare il loro stile, e per la comunicazione del brand a 360 gradi.


Intervista di Giorgia Ferri

 
 
 

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